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Mercoledì 3 giugno, ore 17,30, in diretta facebook

Elio Sparziano, ufficiale di cavalleria dell’impero romano, storico e biografo è, con molte probabilità, il primo “investigatore” della storia tra tutti quelli a cui è stata dedicata una serie di romanzi gialli. Questo personaggio (liberamente ispirato ad un personaggio realmente esistito) è al centro dell’ultimo libro di Ben Pastor, italo americana che, prima di dedicarsi alla scrittura, è stata docente di storia per diverse università del suo Paese di adozione. A raccontare “La grande caccia”, il volume in cui è protagonista Sparziano, sarà proprio Ben Pastor ospite, mercoledì 3 giugno (alle 17,30) del nuovo appuntamento di Giallo a Palazzo. Per assistere alla rassegna promossa da Confcommercio e quotidiano La Provincia, con il supporto del gruppo Lgh e dell’istituto “Cassa Padana – credito cooperativo italiano” basterà collegarsi, in diretta, con la pagina facebook del quotidiano. Ad intervistarla sono, come ogni settimana, Paolo Regina, direttore artistico della rassegna, autore e il nostro caporedattore Paolo Gualandris.

Regina: “quelle di Ben Pastor sono pagine lontane nel tempo che ci aiutano a capire il presente”

“Ben Pastor avrebbe dovuto arrivare a Palazzo Vidoni già ad inizio marzo – afferma Paolo Regina – poi l’esplosione dell’emergenza sanitaria ha imposto di rinviare l’incontro. Sono felice di questa nuova occasione, anche se si tratta di un dialogo con una formula inedita come è quella del web. Dell’autrice mi affascina la scrittura raffinata ma anche la capacità di unire la conoscenza della storia con la sua fantasia. Si tratta sempre di pagine che, pur lontane nel tempo, ci aiutano a capire il presente e ad indagare l’animo umano”.
E’ così anche per “la grande caccia”, da qualche giorno arrivato in libreria (edizioni Mondadori). Si tratta di una vicenda ambientata nel 306 d.c. in Medio Oriente. E’ un impero romano diverso da quello che è al centro di molti romanzi storici. Qui i grandi protagonisti della storia romana restano sullo sfondo. E poi, solitamente, non ci si spinge fino al quarto secolo, con un contesto completamente diverso rispetto a quello di Giulio Cesare o di Augusto. Nell’ambientazione di Ben Pastor oramai da molto tempo l’Impero è attraversato da una crisi profonda, dilaniato dalle lotte tra i maggiori generali che ambiscono alla corona imperiale. Aspetti che vengono ben evidenziati ne “La grande caccia”.

“La grande caccia”: alla ricerca di un tesoro nel Medioriente del 300 d.C.

Nel volume l’imperatore Galerio decide di censire i cristiani dell’irrequieta provincia di Palestina con lo scopo di indurli a riconoscere la religione ufficiale e dà l’incarico a Elio Sparziano, fidato ufficiale di cavalleria, storico e biografo. Questo sulla carta, perché ciò che preme davvero a Galerio è mettere le mani sul leggendario tesoro dei Maccabei, nascosto in un luogo segreto circa vent’anni prima. E soprattutto, deve impedire che il tesoro cada nelle mani dell’ambizioso Costantino, pronto a succedere al trono. Mentre si diletta a “censire” anche i migliori bordelli dell’Impero, Sparziano si mette sulle tracce del prezioso bottino. Ma non è il solo: con lui Elena, madre di Costantino, donna intrigante e priva di scrupoli, disposta a tutto per promuovere l’ascesa del figlio ai vertici dell’Impero. E poi ci sono gli ebrei a rivendicare quell’oro fino ad affidare al loro agente più astuto Barich Ben Matthias il compito di trovare il tesoro. Tra morti misteriose e liste di proscrizione, villaggi sperduti e decadenti città aristocratiche, perfide fanciulle nobili e sagge meretrici, la corsa all’oro si snoda e riannoda in un girotondo febbrile di personaggi, ciascuno all’inseguimento della sua ossessione.

Una frenetica caccia all’oro tra morti misteriose, inganni, passioni, speranze, fedeltà, coraggio

“Città arroventate dal sole, villaggi sperduti, un marinaio ossessionato da una misteriosa creatura marina – annota Ben Pastor – sono gli anelli di una catena in cui si snoda una frenetica caccia all’oro tra morti misteriose, inganni, passioni, speranze, fedeltà, coraggio. Essere pedina o mossiere, preda o predatore può dipendere da un battito di ciglia; è un gioco spietato in cui il premio finale non è l’oro, ma la vita stessa”. Forse anche per questo (ma è un tratto caratterizzante di Ben Pastor) la scrittrice ha scelto, come protagonista un militare. Elio Sparziano (come Martin Bora) è un soldato, un uomo intelligente e di grande umanità, proprio per la consapevolezza che la morte può arrivare in ogni momento. Questo lo spinge a vivere nella sua pienezza l’esistenza.

Gli eroi di Ben Pastor possono essere accostati alla nostra fragilità in questa emergenza

“Mi affascina questa dimensione dei protagonisti di Ben Pastor – confermano Regina e Gualandris – proprio perché sembrano riflettere i sentimenti che, negli ultimi mesi, hanno accompagnato la vita di ciascuno di noi, consegnati a una nuova imprevedibile fragilità legata al contagio. Ma poi ci sono tanti altri elementi in cui ritrovarsi. A partire dal senso della ricerca (anche se non per trovare un tesoro ma semplicemente a qualcosa che per noi stessi ha valore) che definisce il percorso di vita di ognuno alla scoperta della propria anima”. Un cammino che, come ha dichiarato la stessa Ben Pastor in una recente intervista, non deve avere, per forza, il riuscire a trovare qualcosa di prezioso ma che, invece, richiama l’insegnamento di Henry David Thoreau, filosofo, poeta e scrittore americano: “siamo ricchi nella misura delle cose di cui possiamo fare a meno”.

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