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Editoriale per il nuovo anno dei presidenti di Confcommercio e Botteghe

(Da La provincia di lunedì 3 gennaio 2022 –  di Bibiana Sudati)

I commercianti sono i nuovi eroi. Esempi di resistenza, coraggio e volontà di uscire dal guado. È con questa immagine che il presidente di Confcommercio, Andrea Badioni descrive i 12 mesi appena conclusi del 2021, tracciando un bilancio del settore commercio in provincia di Cremona e, alla vigilia dei saldi invernali, offrendo spiragli sui quali impostare gli impegni del 2022.
«È stato un anno duro, impegnativo, vissuto come se fossimo sulle montagne russe, con un alternarsi continuo tra ripartenze e nuovi stop. Una fase che, ancora, non sembra del tutto superata, soprattutto per alcuni settori, dal turismo ai locali da ballo. Ogni impresa ha lavorato per non rinunciare al proprio ruolo e a portare un contributo quotidiano alla vita della comunità. Siamo arrivati fino a qui, con grande fatica e con moltissimi sacrifici».

Il 2022 deve essere l’anno della ripartenza

Anche il presidente di Botteghe del Centro, Eugenio Marchesi , ribadisce la voglia di riscatto dal purgatorio, ripercorrendo una ad una le difficili stazioni di una via crucis tormentata. «Se guardiamo a Cremona dopo un inizio terribile, abbiamo subito l’alternanza della zona gialla, arancione e il ritorno in quella rossa (quest’ultima decretata a causa di un errore nella comunicazione o nella valutazione dei dati per il quale aspettiamo ancora i ristori). Si è tornati a respirare solo il 12 di aprile, ma con teatri, cinema, musei, palestre, i luoghi dello svago e quelli dello sport ancora chiusi. Nella prima parte dell’anno ci sono stati solo 30 giorni di quasi libertà su 101. Perché il resto del 2021 è stata un’agonia, con 71 giorni di lockdown per il commercio. La primavera ha segnato una nuova stagione con la riscoperta del centro. È stata tangibile la voglia di normalità ed è stato il momento in cui, più di ogni altro, il centro ha recuperato attrattività. Sono stati organizzati eventi come i ‘Giovedì d’estate’, mentre bar e ristoranti sono tornati a ripopolarsi. In autunno, da ‘Le invasioni botaniche’ alla ‘Festa del Torrone’ fino alle ‘Luminarie parlanti d’aut ore’, il centro ha ritrovato il suo ruolo».
Poi, dicembre ha segnato una nuova recrudescenza della pandemia, prospettando un 2022 in salita: «Ma deve essere l’anno della ripartenza – commentano Badioni e Marchesi – . Non è ipotizzabile fermare ancora il Paese. Bene gli inasprimenti per sostenere le vaccinazioni, occorre però la consapevolezza che nuovi lockdown avrebbero conseguenze insostenibili sul piano economico e sociale. Ciascuno, secondo il proprio ruolo, è chiamato a crederci ma anche a lavorare per raggiungere questo risultato».

Ciascuno dei nostri imprenditori, nel non arrendersi, è stato un eroe

Si guarda al futuro, con coraggio, con spirito imprenditoriale, ma si chiede il sostegno della politica e delle istituzioni: «Siamo di fronte ad una fase di ricostruzione intensa – continuano i due presidenti –. Non siamo chiamati ad aggiustare qualcosa che si è deteriorato, quanto piuttosto a costruire il nuovo, che sia diverso e migliore rispetto a quello che ci lasciamo alle spalle. Le imprenditrici e gli imprenditori dei nostri settori, insieme ai loro dipendenti, stanno facendo l’impresa di superare la crisi economica più drammatica dal dopoguerra ad oggi. Ciascuno di loro è un vero eroe. Sembrava impossibile di fronte ai lockdown che hanno paralizzato il mondo e di fronte a una pandemia sfuggita ad ogni controllo, eppure ci stanno riuscendo, stanno garantendo un futuro alle imprese e, con esse, al Paese. Oggi, ci confrontiamo con la sfida di una ripartenza in cui l’Italia sembra essere finalmente in grado di segnare uno stacco netto con il passato. E come Confcommercio siamo orgogliosi di essere stati al loro fianco, con i servizi, con la rappresentanza sindacale, con il sostegno al credito, con la formazione o portando contributi attraverso i bandi e i distretti. Ci siamo spesi, ogni giorno, per dare forza e concretezza alla fiducia nel futuro.  La sfida, anche per i prossimi mesi, è intercettare la ripresa economica e consolidarla. Faremo di tutto per continuare ad essere al fianco delle imprese, per tornare a crescere».

E’ il simbolo dell’Italia che non si arrende e si rialza

Quella della ripartenza è, per Confcommercio e Botteghe «una responsabilità ancor più impegnativa, perché, dopo l’uscita dall’emergenza sanitaria, non tutto potrà tornare come prima. Occorre rafforzare la coesione, la convergenza sociale e politica sui progetti da realizzare. Ad ogni livello di governo (da quello centrale alle amministrazioni locali) deve essere percepita l’urgenza di un metodo di lavoro continuo e strutturato che coinvolga anche le forze dell’economia. Il modello lombardo, con i distretti urbani e diffusi, rende ancora più stringente questa priorità perché investe i territori della responsabilità di costruire il loro futuro». «Si prenda esempio dalle imprese – concludono infine Badioni e Marchesi –. Ciascuna di loro è il simbolo di quanto è costata quest’anno l’incertezza, l’ingiustizia, la paura. Ma è anche l’esempio del Paese che non si arrende, rappresenta l’Italia che si rialza e che, nonostante tutto, vuole guardare al 2022 con coraggiosa e consapevole fiducia».

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