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Condivide sui social una foto delle «luminarie parlanti» che scintillano in via Solferino

(da La Provincia del 16 novembre 2021 – di Riccardo Maruti)

Mina, la cremonese. Con una foto condivisa su sito web e canali social, la Tigre ringrazia la sua città per l’omaggio luminoso che da domenica risplende in centro storico: quell’immagine dei versi di «Amor mio», che scintillano fra le pietre antiche e il cielo di via Solferino, è un messaggio di gratitudine e di tenerezza restituito alla sua Cremona. Un implicito ruggito d’affetto. Perché le strofe di quella melodia immortale acquistano un significato riflessivo, come a dire: «Cremona, l’amor mio sei tu». La voce delle voci non ha tardato ad esprimere apprezzamento per le «luminarie parlanti». Un gesto tutt’altro che scontato quello di Mina, se si pensa che lei, rintanata da lunghi anni nel buen retiro di Lugano, quasi mai si presta a esternazioni di sorta. La sola pubblicazione di quella fotografia, in cui la città vestita a festa è inzuppata di pioggia e di luce nel nome della sua stella più brillante, non può che suonare come un segno di aperta riconoscenza e di autentico attaccamento. Un adagio serpeggiante tra i cremonesi vuole Mina ormai troppo distante — anche e soprattutto emotivamente — dalla città che l’ha cresciuta e lanciata nel mito. A onor del vero la Tigre, che da tempo ha scelto di trincerarsi nell’is olamento più assoluto, quando ha infranto il voto del silenzio lo ha fatto solo per la sua terra d’origine. «Pronto? Sono Mina. Sùunti la Mina de Cremùuna»: così si era rivolta al sindaco Oreste Per r i , nel 2010, in una telefonata che rappresenta una delle rare ma vivide testimonianze del suo profondo legame con la città del Torrazzo. Anche perché il movente di quella chiamata era strettamente legato alla tradizione cremonese. Mina, infatti, aveva voluto ringraziare il primo cittadino per un regalo tanto inatteso quanto apprezzato: un salame. Ovviamente cremonese. Una manciata d’anni dopo, Mina ha parlato al telefono per due volte con il sindaco Gianluca Galimberti, che racconta: «Nel 2015 le avevo inviato un mazzo di fiori per il suo compleanno: la chiamata era arrivata a sorpresa. Nel 2017, invece, ho chiacchierato con lei di un possibile progetto monteverdiano durante una visita a Lugano nello studio di registrazione di Massimiliano Pani». La cantante, oggi, ha una ragione ulteriore per ringraziare Cremona: le luminarie che continueranno a cantare in via Solferino e via Mercatello fino al 25 marzo (giorno del compleanno numero 81 della cantante) hanno una finalità solidale. Le parole di «Amor mio» e «Vorrei che fosse amore» verranno battute a l l’asta e il ricavato sarà devoluto a Occhi Azzurri Onlus.

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