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Maxi campagna varata da Questura, Polizia locale e Confcommercio

(da La Provincia del 17 novembre 2021 – di Francesca Morandi)

 

«Pane, amore e fantasia» (copyright Comencini). Il pane, perché ogni giorno lo si va a comprare. L’amore in particolare per le nonne e i nonni, i più fragili. La fantasia, perché ora i consigli anti-truffa si leggono anche sui sacchetti del pane. I consigli: «Quando sei in casa non aprire agli sconosciuti e se indossano una divisa contatta il 112»; «In nessun caso devi dire dove tieni i tuoi oggetti preziosi»; «Chiama ad alta voce i vicini se entra uno sconosciuto». In evidenza, il numero del 112, il numero della Centrale operativa della Polizia locale e quello di Emergenza della Polizia locale. Da ll’idea al progetto realizzato grazie ad un lavoro di squadra: la Polizia di Stato, la Polizia Locale, Confcommercio. «Un bel lavoro fatto insieme», ha detto il questore, Carla Melloni nel presentare, ieri mattina, l’iniziativa per non cascare nella rete di chi campa con le truffe; una delle molte che rientrano nel «patto della sicurezza» stretto con il Comune. A cominciare dalle lezioni anti-truffa’. Un reato, la truffa, «veramente orribile, commesso da persone veramente orribili, perché vanno a colpire le fasce fragili, gli anziani e gli anziani soli», ha sottolineato il questore. Da agosto a fine ottobre, il commissario di Polizia Claudia Vismara e Nicola Brune i , commissario capo della Polizia locale, ufficiale responsabile dell’Unità vigili di quartiere, hanno incontrato gli anziani là dove si sentono a casa: nei loro quartieri, dalle piazze delle chiese agli oratori, ai centri anziani, rispettando le nome anti Covid. «La vicinanza dei vigili di quartiere e della polizia rassicura le persone, ma anche i luoghi», ha affermato l’assessore alla Sicurezza Barbara Manfredini , che ha parlato di «capillarità degli interventi». Capillarità intesa anche come «distribuzione dei pieghevoli a tutte le associazioni di categoria, commercianti, artigiani». Non a caso si è scelto di cominciare gli incontri con gli anziani ad agosto. «Perché ad agosto molti di loro sono soli, i loro familiari sono via. È il momento in
cui sono più vulnerabili. Un bel successo», ha proseguito il questore. Che ha poi spiegato il perché i commissari Vismara e Bruneri agli incontri si sono presentati con i loro colleghi in divisa. Perché in giro ci sono truffatori che si travestono da falsi poliziotti, falsi carabinieri, falsi vigili. E, allora, «volevamo far vedere alle persone le divise reali. ‘Queste sono le vere divise, non quelle con le righe verdi, bianche. Questa divisa sì, quell’altra no ’».
«Cominciare ad agosto è stata una intuizione felice — ha sottolineato Maria Rosa Bricchi, comandante della Polizia locale —. Abbiamo incontrato diversi anziani, incontri molto proficui. Hanno fatto domande puntuali su che cosa fare. I messaggi che abbiamo trasmesso sono serviti per rompere il ghiaccio con loro, i quali poi ci hanno raccontato le loro esperienze. Li ripeteremo». Come è utile continuare a parlare dell’iniziativa anti-truffa. «Non se ne parla mai abbastanza, non si ripete mai a sufficienza, ma più ne parliamo, probabilmente riusciamo a salvare qualcuno da questo reato veramente orribile commesso da persone veramente orribili», ha sottolineato il questore Melloni. Dalle piazze alle panetterie. Dai pieghevoli ai sacchetti del pane. L’idea si è realizzata grazie alla collaborazione di Andrea Badioni , presidente di Confcommercio e già del Gruppo Panificatori, che con entusiasmo l’ha raccolta. La distribuzione dei sacchetti anti-truffa sarà ciclica. Settanta le attività commerciali che hanno aderito. «Il negozio di vicinato è innanzitutto socialmente utile — ha evidenziato Badioni —. Nel momento in cui la società manifesta anche solo una piccola fragilità, ecco che l’associazione di categoria o ancor di più i nostri panificatori si
sono sempre dimostrati capaci, attenti nel portare avanti queste iniziative. Credo che adesso ci si debba muovere come comunità, che i problemi diventino i problemi di tutti, che le soluzioni siano le soluzioni di tutti. Bisogna cogliere subito questa opportunità per far capire che se la nostra società è viva ed è ricca, è anche merito di una rete di comunicazione che ai nostri livelli non deve mai venire meno». Il questore Melloni è tornata all’idea del sacchetto. «Ci siamo immaginati la signora che torna dalla spesa, appoggia sul tavolo i sacchetti e ha di fronte la scritta. Suona il campanello. ‘Chi è costui? Forse ha ragione, non apro’. Non avremo mai contezza di quante truffe avremo evitato, ma anche una sola nonna o un solo nonno risparmiato da questo reato, per noi è già un grande successo» .

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