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Il Vescovo: “cogliere la bellezza di un momento serio”

Come ogni anno Confcommercio ha incontrato, nei giorni che precedono il Natale. Una occasione per consegnare il panettone dei maestri panificatori ma, soprattutto, per una riflessione sui temi di più stretta attualità. Ad Andrea Badioni, presente tanto come guida della Associazione di Palazzo Vidoni quanto dei maestri dell’Arte Bianca, Mons. Antonio Napolioni ha affidato un messaggio di speranza e, soprattutto, l’invito a cogliere, “la bellezza di un momento serio”. Un riferimento chiaro alle difficoltà della pandemia che, tuttavia, per la guida della Diocesi di Cremona, deve tradursi in un rinnovato stimolo alla solidarietà e all’alterità, guardando con attenzione al nostro prossimo.

“Serve un cuore aperto. Sbagliato chiudersi in se stessi”

“È importante non chiudersi in se stessi – ha confermato mons. Napolioni – Serve un cuore aperto”. “Come sistema di imprese, in questi mesi drammatici – ha sottolineato Badioni – abbiamo offerto servizi, cecando di non lasciare nessuno da solo garantendo, in questo modo, i legami di vicinato, cercando di dare il nostro contributo quotidiano perché le città e i paesi potessero andare avanti”.

Badioni “Abbiamo lavorato perché nessuno fosse lasciato indietro”

“Non pensiamo che le difficoltà finiscano con il superamento dell’emergenza sanitaria. Molte imprese sono a rischio, con conseguenze pesantissime anche sul piano della occupazione. Per questo, come Confcommercio, anche in sinergia con altre realtà, come gli Enti Bilaterali, abbiamo fatto ogni sforzo perché nessuno fosse lasciato indietro. Abbiamo camminato fianco a fianco agli imprenditori ma abbiamo cercato di tutelare attivamente anche i dipendenti che lavorano nelle nostre aziende. Collaboratori preziosi che, a differenza di quanto avviene in altri settori non sono solo numeri, ma sono persone con cui c’è una relazione non solo professionale ma soprattutto sul piano del rapporto umano”.

Napolioni: “Serve una svolta epocale in senso umanistico e solidale”

Mons. Napolioni ha quindi concluso richiamando le parole del suo messaggio di auguri alla Diocesi. In cui afferma che “In un mondo rimpicciolito dal virus e costretto a un’unica battaglia, si profila la chance di una svolta epocale in senso umanistico e solidale. Ritengo, senza alternative. Il Santo Natale può essere davvero il decisivo vaccino per tutti, per rigenerare il mondo secondo il disegno del Padre, a cominciare dai più piccoli e deboli”.

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