
il commento di Paolo Regina, segretario generale Confcommercio Cremona (GUARDA IL VIDEO)
4 maggio, inizia la “fase 2” che è poi una “fase 1” con qualche piccola concessione. E’ permesso vedere i congiunti e fare un pò di sport (un pò come fossimo ad Alcatraz). Lamentiamo, come sistema d’impresa, l’assoluta mancanza di chiarezza. All’ennesimo confuso dpcm seguono, come è ormai prassi consolidata, le FAQ che i titolari di partita Iva aspettano come “manna dal cielo”. Per capire cosa fare servono, oltre ad un documento sempre incomprensibile, servono spiegazioni e rettifiche da parte del Governo e dei suoi esperti. E come se non bastasse di aggiungono le precisazioni (o imposizioni) regionali e qualche volta quelle dei sindaci. Si può lavorare così? Ogni giorno è, per l’impresa, un percorso ad ostacoli dove queste norme (senza chiarezza e coerenza) si uniscono al problema del credito, della mancanza di ammortizzatori sociali (per titolari e per i loro dipendenti), mancanza di sostegno veri, un continuo rinviare le risposte. Così dobbiamo aspettare maggio per avere il decreto aprile… E’ una situazione (drammaticamente) confusa. Occorre fare qualcosa di serio, concreto, immediato e credibile. A partire dalla riduzione di una burocrazia diventata un carico ancora più pesante. Qui si sono complicate le cose anzichè semplificarle. Si cambi rotta. Si capisca che così le imprese non ce la fanno più.
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