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Precisazione della Confcommercio

Su ricorso presentato dalle associazioni sindacali dei lavoratori, il Tar Lombardia ha emesso il 22 aprile u.s. un decreto che sospende provvisoriamente l’ordinanza della Regione Lombardia n. 528 dell’11 aprile u.s. nella parte in cui consente agli operatori commerciali la consegna a domicilio di tutte le categorie di merci, ritenendo tale disposizione in contrasto con le normative emergenziali attualmente in vigore.

Al di là di ogni considerazione di natura giuridica, occorre evidenziare che il provvedimento del Tribunale è destinato a non produrre alcun effetto sul piano pratico, in quanto la vendita a distanza (per telefono, corrispondenza, on line, etc.) con la consegna a domicilio anche di beni diversi da quelli alimentari o di prima necessità nel corso della fase dell’emergenza sanitaria rimane comunque consentita, come risulta dai chiarimenti che già da alcune settimane sono riportati sul sito ufficiale del Governo.

Purchè si rispettino i requisiti previsti per confezionamento e trasporto

Pertanto, gli operatori commerciali che raccolgono gli ordinativi di merce sia per telefono che online potranno mantenere questa prassi nell’interesse dei cittadini, avendo cura di rispettare i requisiti previsti per il confezionamento ed il trasporto delle merci e comunque le vigenti disposizioni sul distanziamento delle persone e dell’utilizzo dei sistemi individuali di protezione, a tutela dei lavoratori che provvedono alle consegne.

Durante l’emergenza non serve una SCIA aggiuntiva

Rimane infine confermato che nel corso dell’emergenza sanitaria la consegna a domicilio non richiede alcun titolo di legittimazione aggiuntiva quali SCIA o autorizzazioni particolari, in quanto considerata attività accessoria all’attività principale dell’operatore commerciale.

 

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